venerdì 16 marzo 2012

Personaggio della settimana: Andrea Coluccio

Oggi i riflettori si accendono su Andrea Coluccio, prima capitano e ora colonna d’Ercole della difesa del Soverato. Non a caso la nostra attenzione si sposta su di lui, a poche ore dalla delusione di Coppa e nel rush finale di un campionato stranamente non esaltante. Non a caso dicevamo, proprio per raccontare la serietà professionale di un giocatore la cui prestazione in campo è sempre di qualità, quali che siano i riscontri numerici. Andrea, classe ’85, è entrato in punta di piedi nel nostro campionato d’eccellenza, pur vantando belle esperienze in fatto di campi e categorie, le stesse che lo hanno portato in giro per l’Italia almeno dal 2003 al 2008. Originario di Monasterace, il suo esordio in prima squadra risale al campionato 2001/’02 e avviene con la maglia del Locri. Da lì in poi è stata una escalation di sorprese e proposte, passando dalla realtà calcistica locale alla rosa della Primavera dell’Ascoli, nell’annata 2002/’03. Il periodo di formazione e apprezzamento marchigiano dura ben due anni, finché nel 2004 viene richiesto dal Cosenza. Alla fine della stagione la dirigenza dei lupi si fa corteggiare dalla Rossanese e la formazione dell’alto Jonio si assicura il forte difensore di Monasterace rischiando però di bruciarne la nomea, visto che la squadra attraversa un pessimo periodo in quanto a disordini societari. Come premesso però Coluccio non si risparmia e in campo il suo lavoro viene notato e apprezzato, tanto che la stagione successiva rientra nell’undici dell’Hinterreggio. E’ stata proprio la necessità di confrontarsi con gente calcisticamente più astuta di lui che ha finito per formargli il carattere da leader in campo e renderlo pungente anche a rete. La stagione 2006/’07 vola e intanto il calcio dilettanti calabrese assume un aspetto più professionistico, con società come il Soverato che compongono un organigramma di tutto rispetto. I cavallucci marini nello specifico blindano l’ex portiere dalle mani d’oro Ciccio Galati e lui pesca con cognizione di causa giocatori che possano fare al caso suo. Per Andrea Coluccio inizia l’era della continuità, alla corte di un tecnico che lo stima e stimola a fare sempre meglio, per mettere al servizio di campi meno lussuosi i frutti di tanta pratica macinata negli anni. Andrea non ha neanche il tempo di ripensare al suo recente momento di gloria che subito si trova catapultato in una realtà di gruppo che diventerà il suo futuro. A disposizione mette grinta caratteriale e personalità inarrestabile, ligio alla tattica e mai lezioso da dare speranze all’avversario. Si coordina al reparto difensivo ma soprattutto è lui che detta i tempi di compagni che punta sempre a conoscere a fondo nelle caratteristiche di movimento. L’intuito e il portamento formano un binomio che agli occhi dell’avversario equivale ad un segnale stradale ad otto lati. Andrea ha contribuito a portare la squadra del Golfo di Squillace in eccellenza, ha sfiorato il sogno serie D sia attraverso il campionato che la Coppa, ha sempre trascinato i compagni come un vero capitano, non permettendo mai al basso tono di avere il sopravvento sull’aspetto morale. Forse è stata la parentesi di Guardavalle di quest’anno a fargli perdere la fascia ma poco importa davanti ad una prestazione come quella di mercoledì scorso. La squadra veniva da un doppio passivo della gara d’andata ed è riuscita sbloccare il risultato a proprio vantaggio dopo solo sei minuti. Nel raddoppio Coluccio ha avuto la palla sui piedi, spazzatagli dall’esperto Ingrosso ma imbeccata di testa da un’altra pedina casalinga. Coluccio ha avuto l’opportunità di appoggiare a rete la palombella ma durante la fase calante della palla è probabile che si sia accorto di essere in fuorigioco e se n’è disinteressato.